Assoluzione per appropriazione indebita: legittimo trattenere un animale in stato di abbandono
È stata assolta con formula piena la Presidente pro tempore di un’associazione animalista, accusata di appropriazione indebita per essersi rifiutata di restituire un cane in gravi condizioni di salute al presunto proprietario, che non aveva denunciato la scomparsa dell’animale e ritenendo così legittimo trattenere un animale in stato di abbandono.
Il Tribunale ha ritenuto legittima la condotta della donna, fondata su norme a tutela del benessere animale. Il cane, al momento del ritrovamento, versava in condizioni compatibili con l’abbandono (ai sensi dell’art. 727, comma 2 c.p.), essendo evidente la sofferenza psicofisica causata da una grave Leishmaniosi mai curata.
L’intervento dell’imputata, avvenuto nell’ambito del suo ruolo associativo e in coordinamento con il Comando di Polizia Municipale, è stato considerato non arbitrario, bensì una risposta necessaria alla tutela dell’animale. Decisiva anche l’assenza di una denuncia di smarrimento da parte del proprietario entro i termini previsti dall’art. 8, comma 2, della L.R. n. 15/2000.
Dopo aver posto l’animale in sicurezza e aver ottenuto conferme sanitarie della gravità del suo stato, l’assistita trasferì il cane presso la propria abitazione per garantirgli le cure. In seguito, come legale rappresentante dell’associazione, presentò formale istanza per il trasferimento della proprietà, ritenuta fondata dalla ASP territoriale competente.
Grazie alla difesa dell’Avv. Gaetana Cipolla, il Tribunale ha riconosciuto la piena legittimità dell’operato, confermando il ruolo fondamentale delle associazioni animaliste nella protezione concreta degli animali in difficoltà.
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